Sapori & Cultura - Rassegna Culturale e Gastronomica
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Sapori e Cultura lancia il concorso Cene da Chef

25/11/2014

 
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1° Concorso Fotografico  Sapori e Cultura – "Cene da Chef ”  nei comuni di Val Brembilla , Zogno e Sedrina.
Sapori e Cultura  lancia il concorso “Cene da Chef”
, che permette di vincere quattro cene per due persone, nei migliori ristoranti del distretto del commercio "La porta della Valle Brembana". Per partecipare al concorso basta degustare  almeno un menù della rassegna, a scelta tra i ristoranti . Dopo la cena muniti di scontrino e/o ricevuta scatta un selfie o una foto con il gestore/personale dell'attività commerciale e  sul sito www.saporiecultura.org  basterà inserire i propri dati, quelli dello scontrino/ricevuta e la foto in formato jpg.
I files dovranno pervenire entro e non oltre il sabato  31 gennaio 2015 l'estrazione avverra' entro il martedi' 9 febbraio 2015,  i fortunati vincitori e la comunicazione del vincitore avverra tramite e-mail e pagina  facebook della rassegna. Dedicati ai buongustai, come premi si trovano i migliori ristoranti della rassegna dove gustare cene prelibate alla scoperta dell’arte culinaria nostrana. Per partecipare bisogna avere uno scontrino/ricevuta dei menù e avere inviato la foto con data compresa nel periodo indicato. Si potrà partecipare più volte al  concorso, dovendo utilizzare ogni volta scontrini/ricevute e foto diverse ma potendo vincere un solo premio. Ogni scontrino/ricevuta vale per una sola foto-partecipazione anche se i menù acquistati e riportati sullo stesso saranno più di uno.

Le foto dei partecipanti al concorso saranno publicate sulla pagina facebook della rassegna

LEGGI IL REGOLAMENTO E COMPILA IL FORM PER PARTICIPARE


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Quale futuro per la castanicoltura bergamasca?

16/11/2014

 
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Quale futuro per la castanicoltura bergamasca?
In questi ultimi anni la coltivazione del castagno da frutto presenta un rinnovato in-teresse nell’opinione pubblica. Proprio le difficoltà legate ad avversità parassitarie divecchia e nuova introduzione, come il Cancro della corteccia e il Cinipide galligeno,sembrano costituire un’occasione e un’opportunità per porre all’attenzione di tutti il ruolo che questa specie dovrebbe avere nel nostro patrimonio culturale e agricolo. Il recupero del patrimonio castanicolo esistente, trascurato da decenni per ragioni eco-nomiche e congiunturali e che auspichiamo venga sostenuto da politiche in grado di favorirne le prospettive, è alla base di questa nostra proposta tecnica e didattica. Il castagno è una pianta da bosco. Può fornire legname per utilizzi diversi, ma è soprattutto una pianta da frutto. Le castagne, protagoniste di sagre e occasioni conviviali, non sono solo opera della Natura, ma il risultato dell’impegno di appassionati e tecnici che mantengono viva, con dedizione e indubbie difficoltà, una tradizione che si vuole valorizzare nel presente, ma che dobbiamo pensare proiettata soprattutto nel futuro. Forte e longevo, il castagno, se lasciato a sé stesso, non solo perde la sua maestosa bellezza come elemento decorativo del paesaggio, ma vede inopinatamente pregiudicata anche la sua attitudine produttiva, per l’innata fragilità che lo caratterizza di fronte ai cambiamenti del clima e alle avversitàche ne possono compromettere la vocazione. Bisogna esaltare l’importanza del castagno nella nostraprovincia, rilanciarne la coltivazione, attraverso il recupero delle selve castanili, e stimolare idealmente i giovani a portare avanti il testimone ricevuto dalle generazioni che li hanno preceduti . Il Dr. Marco Borriani sabato 15 Novembre  presso il Museo della Valle a Zogno ha illustrato i possibili sviluppi e potenzialità del territorio bergamasco

Essiccare le castagne,un'arte antica 

9/11/2014

 
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Essiccare le castagne,un'arte antica
TESTI E FOTOGRAFIA Dl STEFANO D'ADDA - ACQUERELLI Dl MARCO DUSATTI ( tratto da Orobie)
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Nonostante l'apparenza le castagne sono frutti facilmente deperibili. Bene lo sanno i castanicoltori, che da tempo immemore hanno escogitato tutta una serie di attenzioni, metodi e tecniche per conservarle e poterle così consumare o vendere anche molti mesi dopo la raccolta. La conservazione contempla tradizionalmente due soluzioni: il mantenimento del frutto allo stato fresco o la sua essiccazione. Alla prima appartengono le tecniche della ricciaia e della novena, antichissime e ambedue basate sull'innesco di fermentazioni naturali,  che agiscono da conservante, alla seconda i vari modi per ridurre il quantitativo d'acqua presente nel frutto, che costituisce il principale agente del loro deperimento. Il modo più semplice per essiccare le castagne è quello di fargli prendere aria: in caso di piccoli impianti e ridotte produzioni si usa tutt'oggi porre i frutti su balconi protetti dalle intemperie o su solai arieggiati. La tecnica più diffusa contempla, invece, la presenza di specifiche strutture, gli essiccatoi (o seccatoi), che a seconda dei luoghi e della tradizione, oltre che della dimensione delle selve, sono collocati. all'interno della casa o in apposite costruzioni.
Nelle zone castanicole l'essiccatoio era un tempo una struttura diffusissima. Molte famiglie possedevano il proprio ma non era rara la condivisione tra gruppi parentali o abitanti di intere contrade. Con il declino dell'agricoltura montana, e con esso della povera castanicoltura di sussistenza e di piccolo smercio, in gran  parte sono andati persi o sono stati convertiti ad altri usi. Quelli rimasti, pur se spesso inattivi, costituiscono dunque preziose testimonianze. Uno degli essiccatoi più semplici è quello ricavato nella cappa del camino mediante la collocazione di una grata su cui le castagne vengono  gradualmenre asciugate dai caldi fumi di  combustione. Al vantaggio del duplice  sfruttamento del fuoco domestico si accompagna però la difficoltà di sfogo dei fumi, ostacolato  dallo strato di castagne, e lo spiacevole  «condimento» dei cibi provocato dalla caduta dei parassiti  all'interno delle pentole collocate sul fuoco. Analogo al precedente, ma capace di maggiori volumi, è l'essiccatoio ricavato nel solaio o in una stanza posta ai piano superioe della casa. Tappando lo sfogo principale della canna fumaria e aprendone uno dilato; i fumi vengono deviati all'interno di un locale dotato di soffitto graticciato oppure, più semplicemente, all'interno di un cassettone con fondo analogamente costituito da un graticcio. Gli essiccatoi per antonomasia sono pero quelli appositamente concepiti e costruiti per essiccare le castagne. Si tratta di piccole strutture a un solo vano inframmezzato da un graticcio ligneo, che sorgono sia presso le case d'abitazione sia in forma sparsa e isolata tra le selve. La seconda soluzione è spesso quella adottata, anche con regolamenri e divieti, dopo accidentali e distruttivi incendi.
I «secadùr» di Castegnone
Castegnone è un grumo di case posto a monte di Poscante, frazione di Zogno, nota per essere la patria dei <<biligòc» le castagne essiccate e bollite che ancora oggi costituiscono un'icona di alcune importanti feste invernali. Pur se gli storici dicono che la contrada possa derivare il nome da «Cà Stignoni», è indubbia la stretta relazione tra l'erbol», il castagno, l'albero per antono­masia, e l'antico borgo. Una delle evidenze è data dalla presenza tra le case in pietra di almeno  quattro «secadùr» delle castagne ben riconoscibili e due ancora funzionanti. Si tratta di piccoli edifici tipicamente dotati di due aperture con cui si accede al piano terreno, dove viene acceso il fuoco, mentre al piano superiore si trova il graticcio con i frutti. Come da antichissima tradizione il calore viene prodotto attraverso una combustione lenta e costante di legno e di scarti vegetali di castagno, quali ricci e bucce, apposi­tamente conservati dall'anno precedente. L'essiccazione deve essere graduale e pertanto la «forza» del fuoco va calibrata in modo da evitare da un lato la tostatura e dall'altra il raffreddamento delle castagne. Il graticcio è formato da verghe di castagno, nocciolo o altro legno, in alcuni casi sostituite da reti metalliche, appositamente distanziate per consentire al calore e al fumo di salire senza far cadere i frutti anche quando questi hanno perso parte del loro volume . 

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La sesta rassegna  Sapori e Cultura ha preso il via il 7 novembre 2014

9/11/2014

 
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Zogno, cibo di tradizione in poesia e musica
Sapori e Cultura, la rassegna Gastronomica Culturale  ha preso il via lo scorso venerdì 7 novembre  con un intrattenimento poetico-musicale curato ed interpretato da  Luciano Ravasio . Promossa dal Distretto del Commercio  La Porta della Valle Brembana, Sapori e Cultura abbina i due momenti: quello culinario in uno dei numerosi ristoranti aderenti, impegnati nella preparazione di menù tipici vallari e la castagna ne sarà protagonista,
e quello culturale con la visita a uno dei musei zognesi, quello della valle recentemente arricchito di una nuova sala, il tutto a prezzi convenzionati. L'apertura della rassegna ha visto al Museo della Valle a partire dalle 20,30 un' interprete d’eccezione Luciano Ravasio che ha alternato momenti poetici e musicali nell’intrattenimento intitolato Maià, bif e grinà, il cibo della tradizione in poesia e in musica.  A conclusione si è tenuto un assaggio di prodotti tipici della Valle Brembana.

Guarda gli scatti della presentazione nella Foto gallery

Sapori e Cultura 2014 - Presentazione il 7 Novembre con Luciano Ravasio

1/11/2014

 
SAPORI & CULTURA 2014
La sesta rassegna culturale gastronomica “Sapori e cultura” prende il via venerdì 7 Novembre 2014 a Zogno in provincia di Bergamo. Una serie di appuntamenti enogastronomici associati all'apertura dei principali beni del patrimonio Culturale-Museale. Per il pubblico è un invito a scoprire, fino al 31 gennaio 2015, angoli di straordinaria bellezza, realtà artistiche e paesaggistiche di grande suggestione dei tre Comuni Brembani. Un invito alla scoperta delle bellezze nascoste del territorio  anche  percorrendo la pista ciclabile della Valle Brembana la quale, partendo da Zogno, percorre nella sua interezza la Valle e ne  coglie gli angoli più suggestivi.
Sono previsti alcuni momenti culturali alla riscoperta delle tradizioni in collaborazione con il Museo della Valle di Zogno

VENERDI' 7 NOVEMBRE 2014 - ore 20,30  - PRESENTAZIONE
LUCIANO RAVASIO
Maià, bif e grignà - Il cibo della tradizione in poesia e musica;

a seguire assaggi di prodotti tipici
proposti dalla Associazione Esercenti Punto Amico di Zogno
SCARICA L'INVITO

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    Rassegna Cuturale-Gastronomica
    Sapori e Cultura

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